Capitolo 5 - Il problema della previsione dell'insorgere dell'obsolescenza.

5.2 Metodo di previsione del ciclo di vita dei dispositivi elettronici5.

Il metodo tradizionale per la previsione del ciclo di vita dei componenti elettronici, è basato su un approccio score-card, nel quale la fase della vita, in cui si trova un dispositivo, si determina attraverso un array di attributi tecnologici: ad ogni attributo sono conferiti un codice, relativo al ciclo di vita, compreso fra uno e sei (in accordo con le fasi individuate da Pecht e Das: uno per la fase introduttiva e sei per la fase di dismissione ed obsolescenza), e un peso.
La fase in cui si trova il dispositivo si determina facendo una media pesata dei codici relativi al ciclo di vita degli attributi.
La pecca di questo metodo è il fatto che esso non considera gli effettivi andamenti del mercato, in quanto si basa su attributi tecnologici non quantificabili come la complessità tecnologica e su attributi effimeri di mercato come l'uso.
Inoltre fonda le sue radici nell'erronea assunzione che tutti gli IC (Integrated Circuit) seguono lo stesso ciclo di vita e che tutte le fasi di questo abbiano la stessa lunghezza.
Un altro approccio si fonda su un "fattore di affidabilità" che serve per individuare una "finestra temporale di sicurezza" nella quale il componente può essere usato tranquillamente.
Questo metodo usa fattori tecnologici e di mercato di dispositivi simili a quelli per cui è necessaria la previsione di obsolescenza; non prende in considerazione, quindi, il ciclo di vita né permette di individuare la fase di esso nella quale si trova il componente.
Infine, un metodo di previsione che ottemperasse alle carenze descritte per gli approcci alla previsione pregressi, fu proposto da Sanborn, Solomon e Pecht nel 2000: questo nuovo modus operandi permette di disegnare la curva a campana, basando la previsione su dati di vendita passati e caratteristiche proprie del componente. I passi da seguire per ottenere le informazioni volute sono:


Figura 5.4: Flusso logico alla base del modello previsionale di Sandborn, Salomon e Pecht.

Nel dettaglio, sono così sviluppati: Nella Tab.5.2, con j si è indicato il j-esimo attributo secondario, con µj la media relativa al suo ciclo di vita e con sj, la deviazione standard ad esso relativa. In un recente articolo10, Sandborn, Mauro e Knox, hanno proposto una modifica a questo tipo di previsione della finestra di obsolescenza: suggeriscono che la specificazione della finestra di obsolescenza dipenda dalle regole di business dello specifico fornitore e della specifica parte.
Il percorso logico da seguire in questa versione rivisitata del metodo di previsione è il seguente: per ogni dispositivo, i dati relativi alla data dell'ultima ordinazione sono registrati e classificati dal produttore.
Ogni istanza della parte, nella classificazione dei dati, ha un valore dell'attributo primario, per il quale si possono ricavare i parametri µp e sp con il metodo sopra descritto; l'ultima data di ordinazione dell'istanza della parte, viene ora normalizzata in relazione all'anno del picco di vendita µp.
Tale procedura viene ripetuta per ogni istanza della parte, per cui si sta conducendo l'analisi dell'obsolescenza, ordinata e per ogni fornitore.
Il passo successivo è quello di riassumere tali date normalizzate in un istogramma, dal quale sarà, poi, estrapolata una gaussiana e i rispettivi parametri µlo e slo.
La finestra di obsolescenza è fornita, secondo quanto affermato dall'articolo, dall'espressione:


Dove x indica il livello di confidanza desiderato:
x=1 consente un livello di confidenza del 68%;
x=2 consente un livello di confidenza pari al 95%.

5.3 Riflessioni conclusive.

Un uso di successo dei tool presenti sul mercato per la previsione delle obsolescenze, fonda la sua validità sull'assunzione che tale previsione sia spesso attualizzata; inoltre, essa diventa più accurata, man mano che ci si avvicina alla effettiva data di obsolescenza. Questo implica, che il valore delle previsioni, dipende, in gran parte, dall'abilità dell'organizzazione ad istituire un continuo monitoraggio del mercato e, i risultati ottenibili da tali informazione, fanno affidamento nella bravura a fronteggiare, in maniera rapida, l'insorgere di un problema di obsolescenza. Sfortunatamente, più ci si avvicina al momento in cui tali problemi insorgeranno, meno efficace sarà l'averne predetto la data: questo, infatti, rende vani, o poco utili, gli sforzi protesi a mettere in atti interventi preventivi per contrastare il fenomeno obsolescenza.
Il metodo di previsione, descritto nelle pagine precedenti, viene presentato, dagli autore degli articoli su di esso incentrati, come un passo verso la disponibilità di una previsione effettivamente efficiente, supportata da limiti di confidenza quantificabili.


 


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